Mardersteig
IL PIONIERE DELLA STAMPA CONTEMPORANEA CHE PORTO' IL TORCHIO A VERONA
![Giovanni (Hans) Mardersteig](https://static.wixstatic.com/media/8e7f30_62ffc1fafe82463693ff86a64bf66a72~mv2.jpg/v1/fill/w_195,h_210,al_c,q_80,enc_auto/8e7f30_62ffc1fafe82463693ff86a64bf66a72~mv2.jpg)
Dal momento che si parla di arte quando si ha in mano una sua opera, è il caso di presentare la figura di un artista straordinario, Giovanni (Hans) Mardesteig, classe 1892, nato a Weimar (Germania).
Conclusi gli studi di giurisprudenza nel 1915, insegnò storia e letteratura a Zous, cittadina elvetica, dove entrò in contatto con l’industriale e collezionista G. Reinhart, suo futuro mecenate.
Dopo aver fondato una rivista e aver lavorato come consulente editoriale per la casa editrice Wolff, Mardesteig fino a quando, nel 1922, dovette per motivi di salute tornare in Svizzera; dove fondò una sua azienda tipografica, l’Officina Bodoni [Rivedi la costruzione di questa frase, perché la sintassi fa cilecca].
L'Officina fu impiantata a Montagnola, sopra Lugano nel 1922.
Come enunciava l'atto costitutivo: «per iscopo l’esercizio di un torchio a mano col quale dovranno stamparsi a perfezione opere di grande valore artistico in edizioni di pochi esemplari da smerciare in Italia e all’Estero».
Nell’aprile 1923 uscì il primo volume curato dall’Officina, Orphei tragedia di Poliziano, tirato in 50 esemplari con altri due in pergamena. Nel 1924 conobbe e condivise la sua passione con S. Morison e successivamente con Warde, con il quale avrebbe poi disegnato il carattere corsivo «Arrighi», basato, come dal nome, sulla mano del calligrafo rinascimentale L. Arrighi.
L'idea di venire in Italia era ben più che un progetto astratto: si presentò, infatti, a Verona, per il concorso [quale concorso?] a stampare l’Opera omnia di G. D’Annunzio. Nel 1927, dopo la realizzazione di un volume di prova, Mondadori acquistò, per il prezzo globale di 60.000 franchi svizzeri, l’intero materiale dell’Officina Bodoni, incluso il magazzino, e lo fece installare come sezione autonoma presso le proprie officine veronesi. L’edizione dannunziana [di che opera?] in 49 volumi (usciti dal 1927 al 1936) comprendeva 2501 copie stampate a macchina su carta fabrianese, 209 con il torchio manuale su carta imperiale giapponese, e una tiratura speciale per 11 volumi in pergamena. Nel dicembre 1936 Mardersteig riacquistò la proprietà esclusiva della ditta e decise di disegnare caratteri che fossero di esclusiva proprietà della sua tipografia.
Nel 1935-36 soggiornò a Glasgow, per svolgere una consulenza sull’organizzazione della tipografia della casa editrice William Collins, ma tramite l’imprenditore J.H. Reece, conosciuto nel 1926, già nel 1931, ebbe l’incarico di impostare la grafica delle pubblicazioni della Albatross, la casa editrice di Amburgo fondata dallo stesso Reece, allo scopo di pubblicare in lingua originale romanzi moderni inglesi e americani.
Mardesteig scelse il modello grafico e disegnò anche il logo dell’uccello con le ali aperte: i primi venti volumi (di 181 x 112 mm) furono stampati nel 1932 presso lo stabilimento Mondadori di Verona; a tale riuscitissimo modello si ispirarono non solo la collana mondadoriana della «Medusa», lanciata nel 1933, ma anche la casa editrice Penguin, fondata a Londra nel 1935 da A. Lane.
Durante la seconda guerra mondiale, oltre a proseguire la propria attività, contribuì, nel 1944, al salvataggio dei codici della Biblioteca capitolare di Verona; nel 1946 ottenne la cittadinanza italiana e da allora cominciò a farsi chiamare Giovanni (fino ad ora Hans). L’anno successivo prese la decisione di aprire un reparto di stampa industriale, la Stamperia Valdonega, che fu inaugurata nel 1949.
In un’epoca in cui la fotocomposizione e la stampa offset stavano determinando la fine della stampa in piombo, si dedicò maggiormente allo studio, in particolare alla silloge epigrafica e all’Alphabetum Romanum di Felice Feliciano e nel 1968 curò anche un’edizione del Manuale tipografico di Bodoni.
Mardesteig morì a Verona il 27 dicembre 1977, padre di un figlio, Martino (nato nel 1941), che ha proseguito il lavoro paterno.
La stamperia ha prodotto negli anni una serie di edizioni col marchio Edizioni Valdonega, dapprima in maniera piuttosto occasionale (ma sono comunque da ricordare nel 1954 la Storia politica di Verona di Carlo Cipolla, nel 1956 il Discorso sull'Umanesimo italiano di Carlo Dionisotti e nel 1964 l'edizione degli Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis).
Inizia a partire dalla fine degli anni settanta un'attività più significativa: tra le edizioni principali si ricordano anche il Carteggio dell'ing. Carlo Emilio Gadda con l'Ammonia Casale, Tutte le opere di Niccolò Machiavelli, in undici volumi, con la Bibliografia Machiavelliana, un volume contenente informazioni bibliografiche sulle edizioni degli scritti di Machiavelli apparse tra il 1506 e gli inizi del '900
Questo è solo uno dei protagonisti di Verona che hanno contribuito a creare arte intorno e con il libro. Ogni settimana ne verrà svelato uno diverso, perché non vengano mai dimenticati.
WWW.STAMPERIAVALDONEGA.IT
Fonti e Bibl.: G. M., stampatore, editore, umanista (catal.), Verona 1989; G. M. a Montagnola. La nascita dell’Officina Bodoni 1922-1927 (catal.), a cura di L. Tedeschi, Verona 1993. Molte notizie sul M. sono reperibili negli studi e nelle biografie delle persone con cui ebbe rapporti: per Wolff, si vedano K. Wolff, Autoren, Bücher, Abenteuer, Betrachtungen und Erinnerungen eines Verlegers, Berlin 1965, e l’epistolario Briefwechsel eines Verlegers 1911-1963, a cura di B. Zeller - E. Otten, Frankfurt a.M. 1966, ad indices; per Morison: N. Barker, Stanley Morison, London 1972, ad ind.; per Mondadori: E. Decleva, A. Mondadori, Milano 1998, ad ind.; per la storia della «Medusa»: G. Lopez, I verdi, i viola e gli arancioni, Milano 1972, ad ind.; per D’Annunzio: V. Salierno, D’Annunzio e i suoi editori, Milano 1987, ad ind.; per Reece e la Albatross: A. Mc Cleery, Tauchnitz and Albatross. A «Community of interests» in English-language paperback publishing, 1934-51, in The Library, s. 7, III (2006), pp. 297-316. Nei libri recenti relativi alla storia del disegno dei caratteri, riferimenti al M. si rinvengono in R. Bringhurst, Gli elementi dello stile tipografico, Milano 1992 e R. Kinross, Tipografia moderna. Saggio di storia critica, Viterbo 2005, ad indices. Un tributo importante in H. Schmoller, Two titans, M. and Tschichold: A study in contrasts, New York 1990; più specificatamente per il contesto italiano, seppure con qualche inesattezza: M. Rattin - M. Ricci, Questioni di carattere. La tipografia in Italia dall’Unità nazionale agli anni Settanta, Viterbo 1997, ad indicem.
![I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni - composta nel carattere Zeno creato da Mardersteig](https://static.wixstatic.com/media/8e7f30_6eb2909b30404b1b879b2a66496babd4~mv2.jpg/v1/fill/w_784,h_600,al_c,q_85,enc_auto/8e7f30_6eb2909b30404b1b879b2a66496babd4~mv2.jpg)
![Officina Bodoni fondata da Mrdersteig](https://static.wixstatic.com/media/8e7f30_57165c46db9246aeb02686fdf87da1a1~mv2.jpg/v1/fill/w_492,h_800,al_c,q_85,enc_auto/8e7f30_57165c46db9246aeb02686fdf87da1a1~mv2.jpg)