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Ciperus Papirus - il Papiro



La pianta di Papiro "Ciperus Papirus" vive unicamente lungo le sponde di due fiumi: il Nilo, in Egitto, e il Ciane, a Siracusa in Sicilia; è una pianta tropicale e acquatica. Alla base della pianta, l' apparato radicante è formato dal rizoma, che si fissa al terreno tramite piccole radici di colore bianco. I nuovi germogli si espandono lungo tutti i lati mentre la parte superiore è costituita dal caule, o canna (che è la parte utilizzata per la fabbricazione della carta), di colore verde esso si assottiglia gradualmente verso l'infioriscenza ,ampia e ombrelliforme, raggiungendo un' altezza che va dai 4 ai 6 metri e un diametro che raggiunge i 10 centimetri.



imbarcazioni di papiro
sandali fatti con corteccia di papiro
schema di stesura delle listelle di papiro

Con la parte esterna del fusto vengono fatti sandali e ceste, mentre la parte interna bianca, ricca di acqua e più fragile , viene utilizzata per il papiro. Per rendere quest'ultima più resistente, la si taglia a fettine sottili, le si si pone in maniera trasversale le une con le altre tra due stracci asciutti e si mette tutto sotto una pressa per una settimana. Il foglio di carta di papiro finito, è dato dall'asciugatura dell'amido e dello zucchero contenuti nella parte interna del gambo.



Pianta amata dagli egizi perché porta in sé molti significati, tra i quali: il primo, il fiore ha la forma dei raggi solari, quindi rappresenta il dio Amun Rah, dio del Sole; il secondo significato sta' nella sezione del fusto, a forma piramidale, che rappresenta l'eternità del faraone.

pianta di papiro

raffigurazione della raccolta

Le fonti storiche ci narrano che la carta papiro era utilizzata in Egitto fin dal III millennio a.C. La carta era denominata "Shefedu", così come dai greci "Biblos" e dai Romani "Charta". Gli egiziani non hanno tramandato metodi di fabbricazione del materiale scrittorio; l' unico documento pervenutoci è la descrizione lasciata da Plinio il Vecchio, nell' opera "Naturalis Historia". Il papiro di migliore qualità è quello d'epoca faraonica, in particolar modo quello del periodo Ramesside, dove abbiamo una carta molto sottile e bianca. Quest' ultima era però riservata per la scrittura di testi sacri, era infatti denominata "Ieratica" ed era il materiale di scambio più pregiato. Dal papiro, inoltre, si fabbricavano oggetti quali ad esempio sandali, corde, recipienti, ceste e imbarcazioni per il trasporto fluviale... tutti prodotti di scambio col Mediterraneo.


La prima testimonianza certa sulla presenza della pianta papiro a Siracusa risale al 1674, fornitaci dal botanico palermitano Paolo Silvio Boccone. Oggi il papiro è presente lungo le sponde del fiume Ciane, che scorre a pochi chilometri da Siracusa. La pianta era già nota ai Siracusani prima di questa data e veniva chiamata Pappera, Pampera o Parrucca. Questa veniva utilizzata dai pescatori siracusani per intrecciare corde o dai contadini per legare i covoni mentre le ampie chiome verdi venivano utilizzate come ornamenti e durante le festività venivano usate per ricoprire i pavimenti di strade e chiese.

Paolo Silvio Boccone
Saverio Landolina

Argomento di discussione fra botanici e studiosi è l'origine della pianta: si discute se questa sia autoctona o importata dall' Egitto. Molti fanno risalire la sua introduzione al tempo di Ierone II : infatti siamo a conoscenza che in quel tempo si importavano dall' Egitto molte mercanzie, quindi questa tesi è probabile. Si narra infatti che Tolomeo Filadelfo, inviò delle piante di papiro a Siracusa come simbolo del basso Egitto. Alcuni storici ritengono che a Siracusa si fabbricasse Carta Papiro già nel 250 a.C., ma il prodotto ottenuto era di qualità scadente tanto da continuare le importazioni dall' Egitto. Grazie alla presenza della pianta papiro lungo le sponde del fiume Ciane a Siracusa, nel XVIII secolo iniziò la produzione di carta papiro. Il merito di aver dato inizio a questa millenaria attività è da attribuire a Saverio Landolina che iniziò gli studi della pianta nel 1780 e nel 1781 riuscì a fabbricare i primi fogli papiracei avvalendosi della descrizione pliniana. Il suo operato gli diede grande notorietà nel mondo letterario europeo, dando lustro alla città di Siracusa, tanto che tale attività è divenuta simbolo della città. Il lavoro di Landolina fu continuato prima dai Politi e poi da incisori, disegnatori e guide turistiche per più di tre generazioni. Agli inizi del nostro secolo la famiglia Naro fondò la cooperativa "La Concordia", l' attività fu poi continuata dalle figlie Amelia e Lina Naro che ereditarono la formula segreta dal padre. Negli ultimi decenni varie imprese artigianali sono nate mantenendo viva la tradizione.


Per poter immergersi in questa cultura, visitate virtualmente e fisicamente http://www.angolodelpapiro.com/


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