Biblioteca Pio XI - Pontificia Università Lateranense
La fondazione della Pontificia Università Lateranense e dei locali adibiti a biblioteca risale al 1773, quando Papa Clemente XIV sopprime la Compagnia di Gesù e affida al clero di Roma le scuole di Filosofia e Teologia del Collegio Romano. Nel 1937 Pio XI trasferisce l’ateneo presso l’attuale sede e regalò alla biblioteca un fondo antico che la porta ad essere la seconda Biblioteca a Roma per numero di opere antiche ( circa 40.000) . Nel 1959 Papa Giovanni XXIII gli da il nome di Pontificia Università Lateranense.
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Il progetto della biblioteca è stato assegnato allo studio romano King Rosselli Architetti Associati, . La committenza voleva rendere il luogo della lettura e della consultazione dei testi il fulcro centrale dell’Università, creando nuovi spazi più fruibili e ristrutturando l’Aula magna. Esternamente il nuovo volume è posto in adiacenza ad un blocco di aule preesistenti, al quale si accosta in maniera cauta e del quale riprende il rivestimento della facciata in mattoni, pur affermando la sua modernità con i tagli netti presenti sulle pareti esterne che generano dei volumi sospesi e contrasti tra luce e ombre. L’università si apre verso la corte interna grazie ad una serie di varchi che un tempo erano finestre affacciate all’esterno. Nella biblioteca, sono stati archiviati 70.000 volumi e 750 pubblicazioni, siti in una torre libraria di sei piani dotata di scaffalature e protetta dal fuoco, alla quale si accostano tre livelli di rampe che definiscono lo spazio e in cui sono poste le pedane con i tavoli per la lettura (ogni rampa colma due livelli di torre). . Il filo conduttore del progetto è il senso dinamico, sicuramente ben rappresentato dalle sedute ripide ed inclinate e dal controsoffitto che crea un’unica superficie elastica e a doppia curvatura con il muro di fondo del proscenio. I tagli nel soffitto conferiscono plasticità alla superficie e nascondono luci d’ambiente ed altoparlanti. Sono stati mantenuti nella ristrutturazione i pannelli retrostanti il palco e il mosaico arcuato. Durante l’operazione di scavo sono stati scoperti resti di una villa romana, che hanno portato delle varianti nel progetto strutturale con la realizzazione di uno scheletro portante con pochi pilastri e solette estremamente sottili... in poche parole l'intera struttura è senza fondamenta.
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Splendido connubio e rispetto tra antico (la villa romana e la
vecchia struttura dell'università) e il contemporaneo (con un design fantastico)... assolutamente da visitare.
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